23 giugno 2009
Voto che conta
Come era prevedibile, non c’è stato risparmiato un supplemento di campagna elettorale rumorosa, rissosa, costellata di comunicati, volantini con numeri che andavano e venivano, crescevano e diminuivano a seconda dei punti di vista: una gran confusione per invitarci a riflettere. La corazzata Castellengo ha, alla fine, imbarcato anche l’Udc di Casini, che altrove ha scelto diversamente, ma questi sono affari loro. Il centro-destra, come la vecchia Dc scelbiana e dorotea – che privilegiava i rapporti con il Pli di Einaudi, Malagodi, Badini Confalonieri e Costa – al momento buono si ricompatta e mette in campo uno schieramento di potere con tanti simbolini. Allora era la sinistra democristiana di Marcora e Donat-Cattin che mugugnava e cercava di resistere, ora neanche più, tutti insieme allegramente alla battaglia finale.
La coalizione di Marello ha incassato una dichiarazione di appoggio morale, e anche la quasi totalità dei voti, da parte del candidato sindaco Cervella, coerente con la sua campagna elettorale che puntava al rinnovamento e all’alternanza. La coalizione di centro-destra ha evidenziato una grande mobilitazione di ministri, sottosegretari e notabili, un impegno finanziario consistente, dimostrando una grande disponibilità economica: il suo volantino «Elettore rifletti!!» era in ogni dove, o meglio, spuntava da ogni pertugio che fosse idoneo a infilarlo. Il contenuto, tutto contro la presunta sinistra, sarà bene consegnarlo alla storia così com’è, assieme ad altri e a quelli del non dimenticato ballottaggio del 1999, ringraziando lor signori di averci risparmiato l’aggiunta di «comunista», ricordando che la sinistra è quella dell’Arcobaleno delle politiche del 2008 con altri cespuglietti che usavano la falce e il martello. Dopo l’infausta esperienza dello scorso anno, seguendo una naturale vocazione a dividersi, più che a unirsi, la sinistra si è ripresentata alle europee di quest’anno divisa in tre raggruppamenti che insieme, almeno ad Alba, avrebbero superato con 770 voti lo sbarramento del 4 per cento.
Al ballottaggio, su 24.849 elettori, hanno votato 17.228, il 69,33%. Nel 1999, al ballottaggio tra Rossetto e Demaria, su 25.075 iscritti i votanti furono 17.108, il 68,31%, e i voti validi furono 16.511, con un 3,49%, 597, tra schede bianche e nulle. Rossetto ebbe 9.305 voti, il 56,33%, e Demaria 7.206 voti, il 43,64%. Quest’anno le schede bianche e nulle sono state 260, l’1,51%; i voti validi sono stati 16.968, il 98,49% dei votanti.
Alla fine è andata come neanche il più ottimista dei sostenitori avrebbe potuto sperare: la vittoria di Maurizio Marello è stata netta, 9.827 voti, sfiorando il 58% (57,91% per l’esattezza), 2.686 voti in più di Carlo Castellengo che si è fermato a 7.141 voti, il 42,09%.
Marello ha prevalso in 30 sezioni su 32, lasciando a Castellengo solo due sezioni, Piana Biglini e San Rocco Seno d’Elvio, aumentando in tutte i voti ottenuti al primo turno: mantenendo i suoi, assorbendo la quasi totalità dei voti di Cervella e conquistandone di nuovi, aggiungendo 1.765 voti al suo precedente totale, migliorando la percentuale di un 16,52%. Per contro, Castellengo ha perso voti in tutte le sezioni, scendendo di 1.839 voti e del 4,01 in percentuale. Rispetto al primo turno, sono mancati all’appuntamento elettorale del ballottaggio 2.879 elettori, l’11,59% e 2.510 voti validi. Questo dato potrebbe spiegare in parte il calo di voti di Castellengo e sottolineare il grande consenso ottenuto da Marello fra gli elettori albesi. Queste elezioni hanno anche evidenziato che negli enti locali, dalla Regione al Comune, quando vi è la possibilità di esprimere ancheuna sola preferenza, il cittadino elettore diventa protagonista, può determinare l’elezione di presidenti e sindaci, di consiglieri comunali e regionali che si possono veramente definire eletti, mentre al Parlamento nazionale, sia alla Camera che al Senato, si hanno, con le liste bloccate e predeterminate da pochi, dei nominati, così che il ricambio e le innovazioni avvengono molto più lentamente, creando un distacco sempre maggiore tra Stato e cittadini.
Gazzetta d'Alba - Giulio Parusso