1 giugno 2010
Egea trova il presidente
Come spesso accade nelle pubbliche evenienze, le tensioni della vigilia vengono accantonate, i disaccordi celati e le obiezioni “ingoiate”. All’assemblea dei soci di Egea, ospitata venerdì 28 dalle tenute di Fontanafredda, tutto è filato liscio: solo tre astensioni hanno “cozzato” contro la nomina di Fulvio Baratella a nuovo presidente del Consiglio di sorveglianza. È un tecnico colui che sostituirà l’ex presidente Giuseppe Rossetto - oggi vicepresidente della Giunta provinciale - e avrà il compito di tutelare gli interessi dell’azienda e del territorio. Uno a zero per Maurizio Marello, dunque, che aveva sponsorizzato Baratella la scorsa settimana. Alba rappresenta circa il 7 per cento della componente pubblica di Egea, a quota dieci. Marello aveva ricordato come la difficile contingenza (fra crisi, privatizzazione del servizio idrico e rincari delle bollette) richieda competenza piuttosto che politica, mentre Rossetto caldeggiava il nome del sindaco di Magliano Luigi Carosso.
Bilancio. Durante il consesso l’amministratore delegato di Egea Pier Paolo Carini ha presentato il bilancio 2009, dipingendo un’immagine idilliaca: «Il fatturato supera i 500 milioni di euro, quasi raddoppiando rispetto allo scorso anno. Le proiezioni indicano che entro il 2015 supereremo gli 800 milioni. Anno dopo anno, Egea amplia il numero di dipendenti e il proprio raggio d’azione geografico, attestandosi ai vertici delle classifiche nazionali quanto a entità del servizio erogato. Impregneremo la filosofia di gestione futura su saldi princìpi etici, affinché gli interessi interni possano coincidere con quelli degli utenti e di tutto il territorio».
Non sono un politico. Si definisce “immigrato” Baratella, orgoglioso della realtà in cui vive: «Ho intrapreso il mio percorso professionale a Torino e proseguito a Bra, per poi approdare nel 2002 ad Alba, alle dipendenze della Martini&Rossi, dove continuo a operare. Quello albese è un territorio ricco non solo dal punto di vista economico, ma anche culturale, sociale e umano. Perciò sono orgoglioso della nomina a presidente del Consiglio di sorveglianza di un’azienda-cardine, che in tre anni ha investito oltre 120 milioni per la comunità, capace di erogare servizi essenziali e innovativi, contribuendo a incrementare la qualità delle esistenze». Baratella tiene a marcare la non appartenenza alla classe poli-tica, dichiarandosi «non abile nell’affrontare interviste», e sentenziando: «In epoca di crisi è necessario operare scelte “di peso”. Credo che la competenza sia l’arma più indicata per evitare errori e intraprendere strade proficue».
Compensi. Per i sette membri del Consiglio di sorveglianza la cifra ammonta a 56 mila euro, da spartire in parti eguali: certo siamo lontani dalla gratuità dell’operato di Rossetto ma, perlomeno, si gioca a carte scoperte.
m.v.